#dieta50anni E' possibile avere una vita normale?
E' la domanda che mi viene rivolta più spesso. Come fai ad aver perso quasi 30 kg, frequentare ristoranti e chef e rimanere fedele alla promessa! Vi racconto i miei giorni a Madrid Fusion.
Buona domenica.
Mi scuserai se ti porto con me nei miei ultimi 30 anni di vita. D’altra parte #dieta50anni inizia proprio per aver preso consapevolezza di ciò che accadrà durante quest’anno ;-)
Sono passati quasi 30 anni dalla prima volta nel ristorante di Ferran e Albert Adrià, il mitico El Bulli. E’ inutile dirvi che quel viaggio mi cambiò profondamente vita, soprattutto professionale.
Non a caso conservo come una reliquia l’ultimo tovagliolo autografato da Ferran in occasione dell’ultima cena a pochi giorni dalla chiusura de El Bulli.
Quello che è successo a Madrid Fusion (clicca qui) è stato una occasione di riflessione oltre che incontrare uno ad uno gli chef che adoro e da cui amerei tornare! C’erano davvero tutti!
I Fratelli Adrià al Madrid Fusión: “Consolidare, non rivoluzionare”
Ci sono parole che risuonano con una forza particolare, soprattutto quando arrivano da voci come quelle di Ferran e Albert Adrià, due menti che hanno cambiato il corso della cucina mondiale. Al Madrid Fusión 2025, i fratelli hanno ispirato il pubblico toccando il senso stesso del progresso e della creatività.
“Non serve un’altra rivoluzione: serve consolidare ciò che abbiamo.” È questo il cuore del loro intervento. Non è più il tempo di cercare stravolgimenti forzati, ma di valorizzare ciò che abbiamo costruito, migliorandolo con pazienza e dedizione. Un messaggio che si scontra con la frenesia del nostro tempo, spesso ossessionato dal “nuovo” a tutti i costi.
Nella platea, sotto il titolo “Rivoluzionari”, erano presenti alcune delle figure più influenti della cucina internazionale. Tra loro, Massimo Bottura, testimone di un’epoca che ha trasformato la gastronomia mondiale. Nel video dei rivoluzionari, invece, sono stati citati Carlo Cracco e Massimiliano Alajmo, due pilastri della cucina italiana contemporanea.
E poi, un richiamo alla verità, tanto nella vita quanto in cucina: “L’onestà creativa non è facile, soprattutto a certi livelli.” continua Ferran. Essere autentici, soprattutto quando si è al vertice, è una sfida. Ma è anche il motore che permette di mantenere una visione lucida e di creare valore reale, non effimero.
A rappresentare il mondo della critica e della narrazione gastronomica, Marco Bolasco ha fotografato con il suo intervento quegli anni rivoluzionari, sottolineando il cambiamento profondo che la cucina ha attraversato citando i grandi maestri Bonilli, Bob Noto e Giorgio Grigliatti.
Un concetto molto importante emerso dall’intervento è stata la filosofia che ha guidato il Bulli nei suoi anni d’oro. Nonostante fosse il motore di tutto, non c’è mai stato egoismo nel trasmettere valori e conoscenza. Ognuno aveva la possibilità di sviluppare la propria cucina, di portare avanti le proprie idee, e non c’è mai stata una parola di invidia o di rivalsa nei confronti dei concorrenti. Era un movimento solidale, orientato verso una direzione comune.
Ferran Adrià ha sottolineato questo punto con grande forza: “Noi ci confrontavamo in cucina.” Un confronto che generava crescita, innovazione e un senso di comunità senza eguali.
I fratelli Adrià non dimenticano l’importanza del talento, soprattutto quello giovane: “Per scoprire il talento straordinario, bisogna cercarlo e sostenerlo.” Un invito chiaro a investire nelle nuove generazioni, offrendo loro strumenti e opportunità per crescere. Solo così si può garantire un futuro sostenibile, in cucina come in ogni altro ambito.
C’è poi una riflessione che va dritta al cuore di tutti: “La realtà non si pianifica, si vive.” Un monito a non lasciarsi ingabbiare da strategie rigide e a vivere il presente con apertura, trasformando ogni imprevisto in un’occasione.
E infine, l’umiltà, virtù tanto rara quanto preziosa: “Il sistema esalta
le stelle, ma tutti siamo gente normale.” I fratelli Adrià, nonostante la loro fama globale, ribadiscono l’importanza di restare con i piedi per terra, senza perdere il contatto con le radici che hanno permesso loro di crescere.
“La condivisione è chiara: chi condivide crea valore.” È questo, forse, il messaggio più potente: la generosità come chiave per costruire una comunità solida e inclusiva, capace di crescere insieme.
Un intervento, quello dei fratelli Adrià, che si conclude con una nota di gratitudine e di sfida: non dimenticare ciò che abbiamo fatto, ma continuare a migliorare, passo dopo passo. Perché, come loro stessi ci ricordano, la cucina non è mai stata così forte. E ora tocca a noi conservarne il valore.
Un forte applauso accoglie il messaggio di Massimo Bottura chiaro sintetico e probabilmente sarà profetico: “ l’ingrediente più importante per il Cuoco del futuro è la cultura”
Madrid Fusion è questo. Cultura per gli chef, cultura per tutti.
COME CONVIVERE CON QUESTO RITMO DI VITA
Vivere immerso nella cultura gastronomica, tra ristoranti, eventi e incontri con i più grandi chef del mondo, potrebbe sembrare incompatibile con un percorso di perdita di peso e benessere. Eppure, questo ultimo anno mi hanno insegnato che non è impossibile: serve metodo, consapevolezza e la giusta mentalità.
La chiave è trasformare la dieta da un regime rigido a uno stile di vita sostenibile. Non si tratta di privazioni, ma di scelte. Ho imparato a bilanciare i miei pasti, a godermi un’esperienza senza eccessi, a scegliere ingredienti di qualità e a dare al corpo il tempo di adattarsi.
Frequentare ristoranti non significa abbandonare la strada intrapresa. Significa saper ascoltare il proprio corpo, sapersi fermare prima del troppo, capire che il piacere della tavola non è solo quantità, ma soprattutto qualità.
Madrid Fusion mi ha ricordato che anche in cucina, come nella vita, non è necessario rivoluzionare tutto per ottenere risultati. Consolidare buone abitudini, perfezionarle, farle proprie: questo è ciò che mi ha permesso di perdere quasi 30 kg senza rinunciare a ciò che amo.
#Dieta50anni non è solo dimagrire, è vivere in equilibrio
Affrontare una settimana a Madrid Fusion senza compromettere i progressi della tua #Dieta50anni è possibile, ma richiede strategia e consapevolezza. Ecco alcune strategie pratiche per gestire al meglio alimentazione, energia e forma fisica in un evento così intenso.
1. LA STRATEGIA PRIMA DEL VIAGGIO
Mi preparo così: nei giorni precedenti, aumenta il consumo di fibre, proteine magre e acqua per arrivare in uno stato metabolico ottimale.
Mindset equilibrato: non è un "libera tutti", ma una sfida di gestione.
2. GESTIRE I PASTI DURANTE L’EVENTO
Madrid è sinonimo di Tapas, Jamón, croquetas, e cucina stellata, ma non significa perdere il controllo.
Regola del 3 su 5: In un menu degustazione o in una cena gourmet, ho scelto tre piatti su cinque, lasciando fuori quelli più pesanti o superflui.
Inizio sempre con verdure e proteine: prima di assaggiare piatti più elaborati, riempio lo stomaco con qualcosa di leggero e chiedo sempre una insalata. Vi assicuro che anticiperete il giudizio dello chef, solo da questo piatto! In pochi hanno attenzione.
No agli eccessi alcolici: un bicchiere di vino va bene, ma limito gli alcolici a momenti selezionati per evitare calorie vuote. Io ero in #DryJanuary e non ho proprio bevuto!
3. MOVIMENTO E ATTIVITÀ FISICA
Madrid è una città perfetta per muoversi, quindi sfruttala!
10.000 passi al giorno: camminato molto tra le sessioni del congresso e prediletto gli spostamenti a piedi, godendomi la città e prendendo la metro più lontana
Stretching mattutino: ho scelto un hotel con palestra per non rinunciare alla mia routine mattutina flessibilità, fiato, forza!
Anche solo 5 minuti di esercizi a corpo libero in hotel possono fare la differenza.
4. CONTROLLARE LA FAME EMOTIVA
Madrid Fusion è stimolante, ma anche stressante. Ho evitato di compensare la stanchezza con cibo. Uso delle gommose adatte tipo questa (clicca qui)
A volte la fame è solo sete o stanchezza.
Ho scelto una colazione abbondante e trasgressiva (se così possiamo dire) ma poi durante il giorno rimango in equilibrio con una ottima idratazione e qualche assaggio.
5. IL RITORNO ALLA NORMALITÀ
Dopo l’evento ho scelto un paio di giorni di alimentazione più leggera e tanta idratazione.
Non punirti per eventuali sgarri: L’importante è tornare in carreggiata senza stress.
Gestire una settimana intensa come Madrid Fusion senza “fare danni” è possibile con il giusto approccio. Non si tratta di rinunciare al piacere della tavola, ma di scegliere con consapevolezza, rispettando il tuo percorso senza sensi di colpa.
#Dieta50anni è sostenibilità, non privazione.
Hai altre curiosità?
Sono felice che insieme a te in tanti ormai mi scrivono per condividere progressi, difficoltà, mandano foto, di alcuni sono davvero orgoglioso! Forse un giorno le pubblicherò. Sono messaggi intimi, spesso confidenza, la #dieta50anni vince paure, affronta la vita, chiede una rivoluzione! Insieme si può fare.
Buona domenica