#dieta50anni

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#Dieta50anni non vuol dire dimagrire!

#Dieta50anni non vuol dire dimagrire!

Quando pensiamo alla parola dieta la nostra mente corre subito al cibo, alla salute, al corpo. Eppure la verità è che ogni giorno ci nutriamo di molto più di ciò che mettiamo nel piatto.

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Federico Menetto
mar 30, 2025
∙ A pagamento
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Ormai mi conosci!

Non sono uno che si accontenta di poco e con poco. Il risultato della #dieta50anni è arrivato con qualche sacrificio, ma soprattutto grazie ad un rinnovato mindset che raccomando a tutti.

Non esiste solo la dieta alimentare.
Ogni giorno ci nutriamo anche di notizie, emozioni, persone, ambienti, schermi, parole, pensieri.

Sono le “diete” che influenzano la nostra vita.
Alcune ci fanno bene. Altre ci intossicano.

👉 La vera libertà?
Scegliere cosa far entrare. Non subire.

È questa la mia dieta dopo i 50:
consapevolezza + selezione = energia buona.
Il resto si scarta. Senza sensi di colpa.

Come avrai visto la scorsa settimana non ti è arrivata la mia mail. Ho ricevuto un sacco di messaggi. Mi hanno fatto molto piacere, molti erano preoccupati che mi fosse successo qualcosa, altri di essere stati esclusi. Alcuni mi hanno detto che hanno approfittato di leggere qualcosa dei post passati.

Ho fatto 15 giorni di dieta web!

Le diete che ci modellano (anche senza che ce ne accorgiamo)

Quando pensiamo alla parola dieta la nostra mente corre subito al cibo, alla salute, al corpo. Eppure la verità è che ogni giorno ci nutriamo di molto più di ciò che mettiamo nel piatto.

Viviamo immersi in un sistema complesso di diete invisibili, che modellano i nostri pensieri, il nostro umore, le nostre decisioni e, alla fine, la nostra identità.
E spesso lo fanno senza che ce ne rendiamo conto.

La dieta alimentare

La più evidente: ciò che mangiamo e beviamo ogni giorno costruisce il nostro corpo. Eppure, anche qui, quante volte subiamo invece di scegliere?

La dieta mediatica

Siamo il prodotto delle notizie che leggiamo, dei film e delle serie che guardiamo, dei social che scrolliamo distrattamente.
Se ti nutri solo di cronaca nera, polemiche e indignazione… cosa pensi che accada alla tua visione del mondo?

La dieta sonora

Ogni giorno siamo circondati da suoni, voci, rumori, podcast e musica. Ci sono suoni che ci caricano e altri che ci svuotano. Il problema è che non ci facciamo più caso.

La dieta letteraria

Libri, articoli, newsletter, post: parole e idee che ci raggiungono ogni giorno. Quante sono scelte? Quante solo rumore di fondo?

La dieta sociale

Le persone che frequentiamo — online e offline — influenzano profondamente il nostro modo di pensare e agire. Chi scegliamo di avere accanto? Chi ci tira su e chi ci risucchia energie?

La dieta emotiva

Gli stati d’animo che coltiviamo o subiamo: rabbia, paura, gratitudine, entusiasmo… Anche le emozioni sono una forma di nutrimento (o avvelenamento).

La dieta cognitiva

Il tipo di informazioni che assimiliamo, il modo in cui pensiamo, la qualità delle domande che ci facciamo. Non tutta la conoscenza ci fa bene.

La dieta ambientale

Gli spazi in cui viviamo e lavoriamo. Il disordine, la luce, la natura, la città: tutto parla alla nostra mente e al nostro corpo.

La dieta digitale

Quanto tempo passiamo connessi? E soprattutto: cosa facciamo mentre siamo online? La dieta digitale è una delle più tossiche, eppure la meno controllata.

La dieta spirituale

Le pratiche che nutrono il nostro senso di scopo, di connessione con qualcosa di più grande. Qual è la nostra fonte di senso?

La dieta fisica

Non è solo movimento o palestra: è come stiamo seduti, come respiriamo, se dormiamo abbastanza.

La dieta economica

Le scelte di consumo, il nostro rapporto con il denaro. Anche il modo in cui spendiamo racconta chi siamo e cosa nutriamo.

La dieta simbolica

Forse la più sottile, la più potente: i simboli, le metafore, le storie che ci raccontiamo e che plasmano il nostro mondo interiore.

Scegliere è il vero atto di libertà

La domanda che ci riguarda tutti — a ogni età, ma forse ancor più dopo i 50 — è questa:
Quante di queste diete sto scegliendo e quante le sto subendo?

Il libero arbitrio non è la libertà di fare tutto, ma la capacità di selezionare consapevolmente cosa far entrare nella nostra vita e cosa no.
È accorgerci che ogni giorno ci stiamo allenando a diventare qualcosa…
La domanda è: cosa?

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Ecco alcune foto dei miei 15 giorni passati!

Con Diego Rossi e Raffaele Bonivento in una serata fantastica da Trippa con la partecipazione di Andrea Tortora il grande pasticcere!

In queste giorni mi sono dedicato molto all’assaggio delle Mitilla 2025 assaggiando e selezionando insieme a Lorenzo!

Proteine naturali, proteine del futuro!

Come sai esistono le proteine animali e quelle vegetali.

Il mare di Pellestrina ci regala un alimento antico e attualissimo: le cozze Mitilla.
Un concentrato di proteine nobili, naturali, ricche di ferro, omega-3 e vitamina B12, con un impatto ambientale tra i più bassi in assoluto.

Nel dibattito tra proteine animali e proteine vegetali, ci dimentichiamo spesso che esistono fonti naturali, accessibili e sostenibili come i molluschi bivalvi.

Cosa le distingue?

  • Vs proteine animali (carne):
    Le cozze hanno un profilo proteico completo ma con meno grassi saturi, meno impatto ambientale e nessun allevamento intensivo.

  • Vs proteine vegetali:
    A differenza di molte fonti vegetali, contengono tutti gli amminoacidi essenziali senza bisogno di combinazioni. E offrono micronutrienti difficili da ottenere dalle piante (come B12, ferro eme, zinco).

    Sostenibilità? Ineguagliabile.
    Non hanno bisogno di mangimi, fertilizzanti o antibiotici. Si nutrono filtrando il plancton e migliorano la qualità dell’acqua.
    Una filiera pulita, locale, rigenerativa.

Le cozze Mitilla sono un esempio di come si può fare impresa nel food con radici forti, visione lunga e impatto positivo.

È ora di dare alle cozze il posto che meritano: tra le proteine del futuro.

Clicca qui

Continua la mia battaglia sull’abbassamento dell’iva sulle ostriche!

Era già uscito il Gambero Rosso (leggi qui) e l’autorevole Pesce in Rete (leggi qui) ma ieri è uscita una intervista completa e generosa sul perchè vale la pena abbassare l’iva e coinvolgere le istituzioni affinché capiscano che il valore economico del cibo e degli ingredienti deve tenere conto dell’impatto sull’ecosistema.

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Ti auguro una buona settimana e ti lascio una ottima lettura per il tuo nuovo mindset

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