Come sopravvivere al fine dining!
Oltre 1500 Km e tre menù da favola: al tavolo da chef Giuseppe Postorino, Alberto Gipponi e Alberto Quadrio, nella stessa settimana di #dieta50anni. Ho perso pure 1 kg!
La settimana inizia presto, anzi, prestissimo. Lunedì alle 5.50 parto da Torino, dopo una serata che prometteva bene ma è finita davvero male, in direzione Jesolo!
Juventus-Atalanta, un match atteso, una partita intensa e poi... il disastro. Non parlo del risultato (quello si dimentica), ma di quella sensazione che ti lascia addosso una serata che doveva concludersi con entusiasmo e invece si sfalda nel nulla. Un inizio di settimana che mette alla prova.
Per fortuna che l’abbinata Cerea&Assenza è stata davvero indimenticabile!




Lunedì arrivo a Jesolo alle 10.00 dopo 3 ore di treno e 1 di auto. Senza colazione e senza la corretta mattutina che elimina stress e ossigena bene il cervello per una settimana che si presenta di fuoco!
Pazienza. Il corso duro tutto il giorno. 20 tra imprenditori, manager e addetti all’ospitalità e alla ristorazione curiosi di comprendere il mio punto di vista. Ne sono uscito esausto ma arricchito dalle loro esperienze, dalle loro domande. “Insegnare è imparare due volte” diceva Joseph Joubert; aggiungo anche tre perché trasmettere informazioni di valore è molto formativo anche a livello umano oltre che professionale! Quando posso non dico mai di no!
Esco e prima della cena (che salto per una esigenza di digiunare) faccio una bella passeggiata di 40 minuti. Arrivo a casa di una amica per un ritrovo tra amici dove le chiacchiere mi portano a letto tardi. Male. Anzi Malissimo.
Martedì la sveglia suona presto. Ma non rinuncio alla passeggiata mattutina. Mi sveglia per bene, mi consente di organizzare bene la giornata e la settimana che come vedrai sta rallentando mentre ti scrivo.
La colazione è da re! e da manuale.
1 Kefir, una mela + pera (fantastica), 3 cucchiai di avena con mix di nocciole, mandorle e uvetta (di cui vado pazzo) e un ottimo caffè appena arrivato grazie al mio amico Sandro Bonacchi (il vero guru sul caffè. Leggi il suo libro Zero Caffè – Il diritto alla felicità QUI) un uovo sodo.
Non ho rinunciato ad un cucchiaio della marmellata di Lazzaris (clicca qui)
Si perchè oggi inizia il mio digiuno 24 ore.
Il digiuno di 24 ore è una pratica che prevede l'astensione totale dal cibo per un'intera giornata, limitandosi a bere acqua, tè, caffè senza zucchero o altre bevande prive di calorie. Come ogni strategia alimentare, ha vantaggi e svantaggi, e per affrontarlo al meglio è importante conoscerne il funzionamento. Io però lo uso con molta parsimonia. Anche se ormai è un vero strumento strategico per mantenere peso, performance e lucidità.
Dal punto di vista del peso corporeo, il digiuno di 24 ore può aiutare a creare un deficit calorico, favorendo la perdita di grasso. Io posso testimoniare una maggiore chiarezza mentale e livelli di energia più stabili, grazie alla riduzione dei picchi e dei cali della glicemia.
Tuttavia, il digiuno di 24 ore non è privo di difficoltà. Le prime volte può risultare impegnativo a causa della sensazione di fame, che potrebbe portare a irritabilità, mal di testa o cali di energia. Se praticato troppo frequentemente senza un’adeguata alimentazione nei giorni successivi, potrebbe comportare una perdita di massa muscolare. Inoltre, non è adatto a tutti.
Un altro rischio da considerare è la tendenza a compensare con abbuffate una volta terminato il digiuno, vanificando i benefici. MALE MALE.
Per affrontare al meglio un digiuno di 24 ore, ti consiglio di prepararti gradualmente riducendo i pasti nei giorni precedenti, in modo da abituare il corpo. L’idratazione è fondamentale per ridurre la sensazione di fame e mantenere il metabolismo attivo. È importante scegliere il momento giusto, evitando di provare questa pratica nei giorni di maggiore stress o attività intensa.
Io lo adoro e lo pratico una o due volte a settimana: è sufficiente per ottenere benefici senza eccessivi stress per l’organismo.
Il segreto è sperimentare, ascoltare le proprie sensazioni e capire se questa strategia è adatta alle proprie esigenze e al proprio stile di vita.


Mercoledì interrompo il digiuno con un pranzo da Albero Tasinato e lo chef Giuseppe Postorino. Possono testimoniare che ho preso una insalata mista, una tartare di carne meravigliosa, un bicchiere di vino Meteri e un ottimo caffè. Tutto delizioso! L’Alchimia rappresenta davvero il ristorante quotidiano. Un menù che stuzzica il palato, la disponibilità ad adattarlo e modificarlo secondo le esigenze del cliente. Fantastico.
La giornata milanese è lunga e finisce con un treno per Bologna. Salto la cena e vado a letto tutto sommato presto!
La mattina mi alzo che sono un leone! Adoro fare la passeggiata nel quartiere bolognese dove ormai mi sento come a casa. Poi una colazione abbondante di uova, bacon e spremuta di arancio. La giornata bolognese è impegnativa.
Venerdì è la giornata padovana in cantiere!
A Settembre il progetto Hum.us aprirà anche a Padova!
Nel frattempo i miei amici di Show Club hanno iniziato i festeggiamenti dei 20 anni di attività con un primo evento! La Pasta Uno.61 è stato uno dei partner della serata insieme a Mitilla, Meteri e Warsteiner rigorosamente zero alcol! Uno splendido catering gestito da quel fantastico amico e professionista di Alessandro Mazzone (clicca qui)

Ma la settimana mi ha regalato due grandi sorprese!
Una magnifica cena da Alberto Quadrio nel suo L'Aurum il ristorante d'autore de L'Albereta, in Franciacorta. Laurum è un richiamo al maestro della cucina italiana che qui era di casa, quel Gualtiero Marchesi che inventò il risotto con foglia d'oro cambiando per sempre la visione della cucina italiana. Dopo 20 anni sono tornato e il ricordo di quel risotto e la serata con il Maestro mi ha davvero emozionato.




Power to supplier!
Alberto forgia sapori e memorie,scolpendo nei piatti le sue sinfonie, attraverso il racconto degli ingredienti e gli artigiani. Un ecososistema portato a tavola!Semplici gesti che sfidano l’inganno,tradizione e genio si fondono lenti,in umili forme dai tratti potenti.
Da Marchesi: l’essenza pura;e ora, tra vigne e riflessi,orchestra sapori, audaci e complessi. Chef del silenzio che parla al palato,custode di un gusto mai abbandonato, continua a tessere il filo sottile che unisce il passato al sogno gentile. Torno presto!
Se pensi che tutto finisca così ti sbagli!





Dina (clicca qui) è un luogo della memoria e del futuro, assieme. Un posto dove distinguersi ed elevarsi. Un posto dove imparare. Un posto dove godere!
Eccomi davanti ad un piatto che mi gasa un casino. Pasta UNO.61 e le polpette di Alberto Gipponi. Sono di parte, ma vale il viaggio!
E finita una settimana, ne comincia un’altra: da favola!
Ricominciamo da qui!